Ettore Belgrado

Nato a Venezia negli anni sessanta.
"La fotocamera per me è un’estensione delle mani, che trasmette al mio cuore e alla mente emozioni di luce. Attraverso essa ogni giorno scopro cose nuove, che mi invitano a continuare su questa strada, una strada di ricerca usando nuove tecnologie senza mai abbandonare quelle tradizionali; come la fotografia stenopeica su pellicola o i medio formati, lo sviluppo in camera oscura e il grande formato. Uso obiettivi fotografici dei primi 900, obiettivi di fotocamere analogiche con fotocamere digitali e filtri fotografici di materiale semplice come bottiglie di plastica o pezzi di metallo, stoffe. Con la tecnica dell’infrarosso mi si è aperto un mondo parallelo tra la realtà e l’impossibile. Amo la fotografia sperimentale e ho scelto una strada irreversibile dove mi identifico con la fotografia in bianco e nero, mi fa sentire onesto con mè stesso senza rimorsi."
"La fotocamera per me è un’estensione delle mani, che trasmette al mio cuore e alla mente emozioni di luce. Attraverso essa ogni giorno scopro cose nuove, che mi invitano a continuare su questa strada, una strada di ricerca usando nuove tecnologie senza mai abbandonare quelle tradizionali; come la fotografia stenopeica su pellicola o i medio formati, lo sviluppo in camera oscura e il grande formato. Uso obiettivi fotografici dei primi 900, obiettivi di fotocamere analogiche con fotocamere digitali e filtri fotografici di materiale semplice come bottiglie di plastica o pezzi di metallo, stoffe. Con la tecnica dell’infrarosso mi si è aperto un mondo parallelo tra la realtà e l’impossibile. Amo la fotografia sperimentale e ho scelto una strada irreversibile dove mi identifico con la fotografia in bianco e nero, mi fa sentire onesto con mè stesso senza rimorsi."