UMBERTO VIO
ex ospedale "realta' sospesa"
Ex Ospedale “Realtà sospesa” è il primo lavoro organico che mi sono prefissato di fare a Mestre e dintorni rivolto ad una serie di realtà che tra il 2008 ed il 2018 continuano a vivere in uno stato sospeso, in un limbo, che può e spero possa cambiare in pochissimo tempo.
Il loro futuro non dipende da loro stesse, ma da tutta una serie di situazioni che per semplificare definisco sociali che le ha fermate per un tempo che è attualmente indefinito.
Questo lavoro non vuol essere in nessun modo una denuncia o una documentazione su archeologia cittadina o industriale né documentazione di non luoghi che sono nel degrado sociale ed urbano, ma semplicemente luoghi che per un certo periodo sono sospesi e il loro futuro dipende da soggetti terzi.
Il luogo, con tanti ricordi e situazioni che sono passate meriterebbe una trattazione che non avrebbe fine, per scelta, visto questo aspetto, non ho neppure iniziato.
Dopo una lunga riflessione e non senza rimpianto per il Bianco e Nero, che ritengo uno dei mezzi di maggiore espressione artistica ho scelto, per far risaltare le scritte ed i graffiti, le immagini a colori.
Grazie per l’attenzione
Umberto Vio
Il loro futuro non dipende da loro stesse, ma da tutta una serie di situazioni che per semplificare definisco sociali che le ha fermate per un tempo che è attualmente indefinito.
Questo lavoro non vuol essere in nessun modo una denuncia o una documentazione su archeologia cittadina o industriale né documentazione di non luoghi che sono nel degrado sociale ed urbano, ma semplicemente luoghi che per un certo periodo sono sospesi e il loro futuro dipende da soggetti terzi.
Il luogo, con tanti ricordi e situazioni che sono passate meriterebbe una trattazione che non avrebbe fine, per scelta, visto questo aspetto, non ho neppure iniziato.
Dopo una lunga riflessione e non senza rimpianto per il Bianco e Nero, che ritengo uno dei mezzi di maggiore espressione artistica ho scelto, per far risaltare le scritte ed i graffiti, le immagini a colori.
Grazie per l’attenzione
Umberto Vio