"reportage"
(dei soci della Tangenziale)
Associazione Culturale Fotografica La Tangenziale
Concorso “Reportage"
Concorso "reportage" – ottobre 2024 -
Premessa
Il reportage, indubbiamente uno dei generi che più ha contribuito a identificare la pratica fotografica, se all’apparenza sembra di facile esecuzione pretende al contrario grande preparazione tecnica e concettuale.
L’operatore prima di inquadrare, deve conoscere le possibilità del proprio mezzo, scegliere con cura gli obiettivi, valutare illuminazione, esposizione, tempi di otturazione, profondità di campo.
Soprattutto deve avere un progetto che, nel caso specifico, deve spesso essere tradotto in immagine rapidamente; nella buona sostanza ancora prima di scattare il fotografo deve chiedersi cosa, di quanto ha davanti all’obiettivo, vuole prelevare dalla realtà e quale sia il messaggio che vuole trasmettere.
E’ dunque necessaria una preparazione specifica, lunga o breve che sia, per cercare di realizzare il “proprio” reportage non quello che tutti i fotografi potrebbero realizzare allo stesso modo; in altre parole il reportage, per essere autoriale, pretende un pensiero autonomo prima dello scatto.
I ventisei lavori che i soci della Tangenziale hanno presentato riguardano ambiti diversi del reportage: paesaggistico, di viaggio, di eventi sportivi , di situazioni inedite.
Spesso l’autore si è trovato in condizioni di subordine rispetto al soggetto da riprendere, nel senso che pur fotografando correttamente l’immagine, non ha saputo renderla personale, come si diceva più sopra, rimanendo nel limbo dell’ovvio e del banale.
Altre volte si è usato un obiettivo poco adatto, spesso un teleobiettivo ( qualche volta il teleobiettivo è sintomo di mancanza di coraggio nell’affrontare una situazione) con il quale non si è saputo scegliere veramente limitandosi a una descrizione dei fatti poco interessante. Si è anche avuta l’impressione che qualche immagine sia stata scattata con il cellulare.
Tuttavia si nota in tutti un impegno positivo e una notevole capacità di base ; si tratta dunque di affinare comportamenti e tecniche di ripresa ma soprattutto avere un atteggiamento mentale consono al reportage.
Ciò premesso, la giuria ha così deciso
Prima classificata Giuliana Di Girolamo
" Storia di un gesso" : l’autore parte da un piccolo incidente per descrivere efficacemente con le quattro immagini una situazione appartenente alla routine della vita; un buon reportage non si occupa solo di eventi eccezionali ma anche di piccoli episodi quotidiani come questo.
Secondo classificato Rosario De Blasi
" Mare d’inverno " : in questo caso pur muovendosi su un territorio (la spiaggia) ampiamente argomentato dalla fotografia, l’autore evita la banalità attraverso la ripresa di oggetti simbolici senza mai far intervenire la presenza umana, ciò che carica le immagini di un certo mistero
Terzo classificato Mirco Deppieri
" St Julian Park" : l’autore volutamente si mantiene lontano dal soggetto ( tranne che nella prima immagine parzialmente fuori tema) per inquadrarlo nell’ambiente in cui agisce; viene evidenziato perciò il rapporto uomo/natura e il messaggio di serenità che le immagini trasmettono.
La giuria ha inoltre segnalato
Caorlini Raffaele " Heroesjust for one day". Alessandro Casagrande "Etiopia, la via del sale". Luca Corrò "Giornata nuvolosa in laguna". Giancarlo Keber "Faenza dopo l'alluvione". Mariapia Lionello "Salvare Venezia". Melissa Masiero "Dal lusso al degrado". Sonia Piovesan "Ballarò". Conte Tarcisio "Mareggiata". Umberto Vio "Vempa".
C.E.S.V.P.
Manfredo Manfroi
Ottobre 2024
Concorso “Reportage"
Concorso "reportage" – ottobre 2024 -
Premessa
Il reportage, indubbiamente uno dei generi che più ha contribuito a identificare la pratica fotografica, se all’apparenza sembra di facile esecuzione pretende al contrario grande preparazione tecnica e concettuale.
L’operatore prima di inquadrare, deve conoscere le possibilità del proprio mezzo, scegliere con cura gli obiettivi, valutare illuminazione, esposizione, tempi di otturazione, profondità di campo.
Soprattutto deve avere un progetto che, nel caso specifico, deve spesso essere tradotto in immagine rapidamente; nella buona sostanza ancora prima di scattare il fotografo deve chiedersi cosa, di quanto ha davanti all’obiettivo, vuole prelevare dalla realtà e quale sia il messaggio che vuole trasmettere.
E’ dunque necessaria una preparazione specifica, lunga o breve che sia, per cercare di realizzare il “proprio” reportage non quello che tutti i fotografi potrebbero realizzare allo stesso modo; in altre parole il reportage, per essere autoriale, pretende un pensiero autonomo prima dello scatto.
I ventisei lavori che i soci della Tangenziale hanno presentato riguardano ambiti diversi del reportage: paesaggistico, di viaggio, di eventi sportivi , di situazioni inedite.
Spesso l’autore si è trovato in condizioni di subordine rispetto al soggetto da riprendere, nel senso che pur fotografando correttamente l’immagine, non ha saputo renderla personale, come si diceva più sopra, rimanendo nel limbo dell’ovvio e del banale.
Altre volte si è usato un obiettivo poco adatto, spesso un teleobiettivo ( qualche volta il teleobiettivo è sintomo di mancanza di coraggio nell’affrontare una situazione) con il quale non si è saputo scegliere veramente limitandosi a una descrizione dei fatti poco interessante. Si è anche avuta l’impressione che qualche immagine sia stata scattata con il cellulare.
Tuttavia si nota in tutti un impegno positivo e una notevole capacità di base ; si tratta dunque di affinare comportamenti e tecniche di ripresa ma soprattutto avere un atteggiamento mentale consono al reportage.
Ciò premesso, la giuria ha così deciso
Prima classificata Giuliana Di Girolamo
" Storia di un gesso" : l’autore parte da un piccolo incidente per descrivere efficacemente con le quattro immagini una situazione appartenente alla routine della vita; un buon reportage non si occupa solo di eventi eccezionali ma anche di piccoli episodi quotidiani come questo.
Secondo classificato Rosario De Blasi
" Mare d’inverno " : in questo caso pur muovendosi su un territorio (la spiaggia) ampiamente argomentato dalla fotografia, l’autore evita la banalità attraverso la ripresa di oggetti simbolici senza mai far intervenire la presenza umana, ciò che carica le immagini di un certo mistero
Terzo classificato Mirco Deppieri
" St Julian Park" : l’autore volutamente si mantiene lontano dal soggetto ( tranne che nella prima immagine parzialmente fuori tema) per inquadrarlo nell’ambiente in cui agisce; viene evidenziato perciò il rapporto uomo/natura e il messaggio di serenità che le immagini trasmettono.
La giuria ha inoltre segnalato
Caorlini Raffaele " Heroesjust for one day". Alessandro Casagrande "Etiopia, la via del sale". Luca Corrò "Giornata nuvolosa in laguna". Giancarlo Keber "Faenza dopo l'alluvione". Mariapia Lionello "Salvare Venezia". Melissa Masiero "Dal lusso al degrado". Sonia Piovesan "Ballarò". Conte Tarcisio "Mareggiata". Umberto Vio "Vempa".
C.E.S.V.P.
Manfredo Manfroi
Ottobre 2024